Pantheon |
Collocato nel centro dell’antico Campo
Marzio, il Pantheon (tempio dedicato alle sette divinità planetarie romane) era
preceduto da una stretta piazza circondata da un portico che ne inquadrava la
facciata. La grandiosa struttura
è costituita da un cilindro, di 43,30 metri di diametro (pari all'altezza
interna), su cui poggia una cupola semicircolare, aperta al sommo in un oculus,
l'unica fonte di illuminazione. La parete della sala interna è mossa da otto
profonde nicchie; l'ingresso è preceduto da un pronao di forma classica, con
colossali colonne in granito egizio. L'edificio, che non trova confronti
nell'architettura templare, ma mostra invece analogie con le grandi sale delle
terme, rappresenta uno dei massimi risultati dell'arte romana.
Interno del Pantheon |
La maestosità dell’edificio svela l’abilità
di uomini che dal nulla hanno creato il tutto: la plasticità delle superfici
con incavi e sporgenze. Le nicchie hanno anche una funzione strutturale: alleggeriscono
il muro perimetrale, senza indebolirne la funzione di sostegno. Ancora oggi la
sensazione è, tuttavia, quella di trovarsi in un luogo sacro che l’uomo può
cogliere e dominare. Mostrare la grandezza di un popolo anche attraverso l’architettura.
È il 27 a.C.; un’epoca in cui dire mondo significava celebrare Roma. Un’epoca
nella quale si era uomini se si era Romani. Un passato vivo da più di 2000
anni. Arte come vita.
Giuseppe Chiavaroli
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